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lunedì 28 novembre 2011

Internet: parlano i giovani


Il web visto dai giovani in cinque video, alla Pisana 250 ragazzi delle scuole superiori per la Giornata mondiale dell’Infanzia

Il giorno 24.11.2011, alla Pisana di Roma, gli studenti delle superiori del Lazio hanno partecipato a Internet parlano i giovani, in occasione della Giornata Mondiale dell'Infanzia. Si tratta di un'iniziativa organizzata da Francesco Alvaro, garante dell'infanzia, e dal Consiglio regionale del Lazio, in collaborazione con l'Unicef.
Cinque ragazzi hanno presentato i video realizzati dalle scuole a proposito del Web, dei suoi pericoli e delle sue opportunità, rappresentando diverse situazioni riguardanti persone di generazioni differenti alle prese con Internet.


L'argomento “Web” è rilevante perché questo strumento, incrementandosi nella nostra vita, ha creato un nuovo modo di pensare, imparare, condividere e costruire relazioni con le persone e con il mondo esterno; ma "non è tutto oro quello che luccica": navigando in Internet si corrono molti rischi ed è importante saperli evitare e combattere. Per spiegare questo discorso, è intervenuta Patrizia Torretta, psicologa del Centro Nazionale per il contrasto della pedo-pornografia online della Polizia Postale.
Il dibattito si è arricchito grazie al saluto del vicepresidente del Consiglio Raffaele D'Ambrosio e dell'assessore regionale all'Istruzione Gabriella Sentinelli, oltre al contributo di Mauro Evangelisti, giornalista de “Il Messaggero” e autore del libro “Chiedimi l'amicizia” e a quello di Paulo Lima, giornalista che ha raccontato l’esperienza della rivista brasiliana Viraçao, completamente realizzata con idee e contributi di adolescenti.


Alfonso de Biasio, presidente del Comitato Regionale Unicef per il Lazio, ha commentato: “Questo incontro manifesta la volontà dell'Istituzione regionale di mettere ai primi posti dell'impegno politico le problematiche legate all'infanzia e all'adolescenza”.

giovedì 24 novembre 2011

Tuturial: sottotitoli e video YouTube




Ecco di seguito una semplice spiegazione sul come aggiungere i sottotitoli ai vostri video YouTube.

Ma perché aggiungere i sottotitoli ai propri video?

Solitamente vengono usati per tradurre i video in lingua straniera, ma in realtà possono essere uno strumento molto utile per rendere migliore la comprensione degli spettatori, soprattutto per quelli che soffrono di problemi d'udito.



Come aggiungere i sottotitoli ai video YouTube?
  1. cliccare sul proprio account in alto a destra nella finestra di YouTube;
  2. selezionare la voce “video”; si aprirà quindi la pagina contenente la lista dei vostri video personali. Cliccare su quello desiderato;
  3. selezionare l'opzione “modifica sottotitoli”;
  4. cliccare quindi su “aggiungere nuovi sottotitoli o nuova trascrizione” e scegliete il file contenente i sottotitoli con i codici orari, preparato da voi precedentemente;
    In alternativa, possono essere selezionati dei sottotitoli già pronti, ma è necessario controllare che la traduzione sia esatta e soddisfi le vostre esigenze;
  5. selezionare la lingua dei sottotitoli aggiunti e volendo, aggiungere un nome facoltativo;
  6. caricare il file desiderato e guardare l'anteprima del video per assicurarsi dell'avvenuta del proprio lavoro.

    Ora il vostro video sottotitolato è pronto!


giovedì 10 novembre 2011

La generazione sedentaria cerca amici




Alcune ricerche dell'Ipsos in collaborazione con Save the Children, a proposito della sedentarietà dei giovani d'oggi, hanno rivelato che:
 -il 59% degli adolescenti trascorre il proprio tempo libero a casa,
 -il 38% mangia mentre guarda tv,
 -7 su 10 camminano solo mezz'ora al giorno,
 -un terzo degli adolescenti dipende dall'ascensore.

Questo fatto abbastanza grave, è dovuto alla mancanza di stimoli esterni, opportunità, tempo e risorse in famiglia.
A causa dell'assenza di territori disponibili, del malfunzionamento delle strutture o per gli alti costi necessari per partecipare alle attività fisiche, quasi un quinto dei ragazzi italiani non pratica sport. Cresce così il malcontento per quanto riguarda i prezzi delle attività sportive, ostacolo per molti adolescenti.
Per fronteggiare questo tipo di problemi, l'associazione Kraft Foods Foundation, in partnership con il Centro sportivo italiano (CSI), l'Unione italiana sport per tutti (UISP) e con il patrocinio del ministro della Gioventù, hanno creato l'iniziativa ''Pronti, partenza, via!”. Si tratta di un progetto triennale per sostenere l'attività motoria e l'educazione alimentare, attraverso il recupero di strutture o semplicemente offrendo informazioni sugli stili di vita corretti. A questi incontri parteciperanno 66.400 persone: bambini con le loro famiglie, educatori, insegnanti e nutrizionisti, e avrà luogo in 10 città pilota,come Torino, Genova, Milano, Napoli e Palermo. 

Quali sono le alternative al giorno d'oggi?
L'alternativa allo sport è senza dubbio la tv: il 10% dei bambini la guarda per più di te ore al giorno, e nel week-end è il passatempo preferito di un ragazzo su 5.
I tempi in cui i giovani venivano accettati nel gruppo solo se grandi sportivi, ormai è stato sorpassato dall'abilità con i videogiochi o dalla conoscenza sul calcio.
Un'alternativa confortante all'attività fisica è invece la lettura, con il 54%, o la musica con il 60%. 
Il 41% dei bambini vorrebbe stare con gli amici e il 26% desidererebbe giocare con loro all'aperto.

Ma non è importante solo il cambiamento riguardo al tempo libero degli adolescenti, ma anche la questione dell'alimentazione deve essere presa in considerazione:
-più di un ragazzo su 4 mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o anche meno,
-2 su 10 non fanno colazione correttamente,
-il 14% fa pranzo solo a volte,
-13% fa cena da solo o con amici, 
-il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 49% al Sud e nelle isole,
-il 53% dei genitori non contesta questo fatto oppure non c'è, mentre il restante 47% borbotta ma accetta la situazione.

venerdì 4 novembre 2011

Scuola trentina e intercettazione





Per gli studenti del Liceo Bertrand Russell di Cles (TN), l'anno scolastico è iniziato con una grande novità: l'intercettatore di cellulari Wolfhound-lite. Questa specie di “cane lupo” dei professori viene usato per beccare chi imbroglia durante le verifiche, copiando dal proprio cellulare. Si tratta di un marchingegno ideato negli Stai Uniti che può essere agganciato sotto la cattedra, sulla cintura o sotto la giacca degli insegnanti. Quando un telefonino entra in funzione l'apparecchio inizia a vibrare mettendo allo scoperto chi pensa di fare il furbo.
La maggior parte degli studenti che abbiamo intervistato sull'argomento, non era al corrente di questa introduzione. Solamente un numero ridotto ne aveva sentito parlare per caso da qualche compagno, ma non dai professori, i quali non hanno mai speso parola a riguardo. Dei dieci alunni che abbiamo intervistato su Facebook, solo due sono parzialmente favorevoli a questo detector, mentre gli altri sono fermamente contrari. Ma per quale motivo?
I ragazzi ammettono che non dovrebbero fare uso del cellulare in classe, ma sostengono che "i professori potrebbero fare più attenzione durante lo svolgimento delle prove, invece di dedicarsi ad altre attività come la correzione di altri compiti, consultazione di siti internet o l'osservazione del panorama al di fuori della finestra".
Un'altra fonte di lamentela da parte degli alunni riguardo all'intercettatore è la consapevolezza dei fondi scarseggianti della scuola e affermano che la spesa per questi apparecchi sia eccessiva ed inutile, soprattutto perché “questi soldi potrebbero essere usati per scopi più costruttivi e utili, come ad esempio gite scolastiche o settimane linguistiche, le quali quest'anno hanno subito un grande calo o addirittura l'eliminazione proprio a causa dei problemi economici dell'istituto Russell”.
Altri ragazzi ci hanno confidato che oggigiorno è una cosa normale fare uso del cellulare durante le lezioni e pensano che Wolfhound sia un metodo esagerato, dato che se uno studente copia è negativo per lui, reca danno a se stesso e a nessun altro. In parole povere, nonostante la questione che copiare sia sbagliato, sono fatti dell'interessato.
Dalla parte opposta troviamo ragazzi che trovano questa "spia hi-tech" un'idea più che efficiente e proporrebbero sistemi “anti-copiatura” ancora più severi, come ad esempio la deposizione del telefonino nel proprio armadietto e la presenza di una sorta di check-in all'entrata in classe, così da evitare copiature, discordie con i professori e spese extra.

mercoledì 2 novembre 2011

Google: il motore che inquina




Quando avete bisogno di conoscere qualcosa, ricercare informazioni sul web o trovare in un attimo ciò che impieghereste ore a cercare sui libri, che motore di ricerca usate? Il sito web più famoso con numeri record sull'utilizzo è Google, conosciuto anche per il dominio dei suoi "prodotti": Youtube (per i video), Gmail (la posta elettronica) e le ricerche sul web.
Il quartier generale di questo colosso si trova a Mountain View, e solo nel 2010, ha consumato ben 2,3 miliardi di kilowattora, l’equivalente utilizzato da 207.000 abitazioni con 1,46 milioni di tonnellate d'emissioni Co2.
Fornendoci queste informazioni su di sé, Google vuole farci capire qualcosa di diverso da ciò che potrebbe sembrare; infatti, come risposta al dibattito, non ha perso tempo per ricordare il suo investimento di 45 milioni di dollari (attraverso la fondazione Google.org) nelle fonti rinnovabili e dall'installazione di macchine server tra le più efficienti e "parsimoniose" al mondo: la sua è una delle aziende più “verdi” al mondo, non solo per i nuovi sistemi di risparmio energetico come il raffreddamento ad acqua dei rack, ma anche perché, grazie all'utilizzo del web, la gente può per esempio evitare di usare la macchina per recarsi in biblioteca a svolgere una ricerca, il che sarebbe molto più inquinante, sia per le sostanze emesse dell'auto, sia perché la consultazione di un libro costa all'ambiente 2,5 Kg di anidride carbonica, pari a 12mila ricerche web.
(Fonti: Times, Google)

martedì 5 luglio 2011

Internet e l'inglese



Questo, ragazzi, è uno dei vari video-capitoli creati dalla Open University.
La curiosità di queste animazioni è che tutte sono della durata di 1 minuto e riguardano la storia dell'inglese e delle sue variazioni; potrebbe essere quindi, un originale aiuto per gli insegnanti che vogliono trattare questo argomento a scuola.
Il video che noi vi proponiamo parla delle variazioni di questa lingua dopo la nascita di Internet.
Per facilitare la comprensione, abbiamo aggiunto i sottotitoli in italiano; se non vi appaiono automaticamente, cliccate su "cc" e poi "-italiano".
Buona visione!

lunedì 13 giugno 2011

WebLearning: innovazione universitaria





Ti ricordi i tempi in cui gli studenti passavano ore ed ore in biblioteca immersi tra volumi pesanti e polverosi alla ricerca di appunti persi e informazioni varie? Ormai questi sono solo lontani ricordi, per la tristezza di alcuni, e per la gioia di moltissimi altri. A sostituire quei remoti metodi di ricerca, ci sono da tempo alcuni strumenti virtuali che ogni giorno si evolvono e cambiano, così come le università. Queste infatti, propongono sempre più programmi web, grazie ai quali gli studenti possono seguire diverse iniziative tramite il proprio pc. Nel 2007, erano solo 16 le istituzioni ad offrire ai propri ragazzi strumenti come audio, video di corsi, dei laboratori ecc, come iTunes U, mentre oggi sono più di 600 in 18 Paesi. ITunes è una creazione della Apple rivolta agli studenti, che permette di seguire le lezioni universitarie dei migliori atenei con iTunes, un iPod o un iPhone.
Questo mezzo è gratis e di libero accesso, inoltre, è enorme la quantità di lezioni, video e film disponibili.

Stanford University, UC Berkeley, Duke Universitye ilMIT, sono le università americane che hanno scelto di fornire questo servizio, mentre fra gli atenei italiani troviamo l'UniversitàFederico II di Napoli, il primo ad aver aperto un proprio canale, in cui solo nel primo anno si sono contati 10 mila utenti unici giornalieri provenienti da 108 Paesi diversi.
Nella piattaforma troviamo: 300 corsi online, 5 mila lezioni in un unico formato standard, 6 mila link a risorse esterne, 700 video, 3 mila documenti. Nella piattaforma, contrubuiscono inoltre l'Università di Parma, Pisa, Bergamo, Palermo, Bologna, Padova e quella degli studi della Tuscia.
Esiste anche Trio, il portale toscano di Formazione a distanza nato nel 1998, come progetto di tele-formazione finanziato dalla Regione Toscana tramite il Fondo Sociale Europeo (FSE), strumento essenziale per realizzare percorsi di apprendimento.


Un altro importante mezzo sono le conferenze Ted, disponibili per ogni utente, riguardanti alcune personalità rilevanti del mondo della scienza, dell'arte, della politica, dell'architettura, della musica ecc, che credono nel cambiamento, nella forza delle idee, e attraverso il web promuovono e comunicano le loro idee, raccontano progetti e lanciano proposte. Sono presenti, ad esempio,le conferenze diBill Clinton, Larry Page e Sergey Brin, Bill Gatese e di molti altri esperti nelle più differenti discipline.
Chiunque voglia leggere o pubblicare, può farlo liberamente, gratuitamente e direttamente online. Se vuoi saperne di più visita il sito di Informagiovani-Italia.

lunedì 6 giugno 2011

ONU: Internet è un diritto umano




Frank La Rue, investigatore che studia i casi di censura in Rete, ha firmato un documento in cui viene sottolineato il fatto che Internet rappresenta un diritto umano e spiega la negatività delle censure nel web. Internet infatti, è uno strumento fondamentale per lo sviluppo di alcuni diritti umani, come quello dell'uguaglianza delle opportunità e del progresso umano di ogni Stato ed è quindi un bene comune di cui tutti hanno il diritto di usufruire. Una ricerca della BBC proposta a 26 paesi, ha dichiarato che il 79% delle persone ritiene che Internet sia un diritto umano.
In Cina, Iran ed Egitto, sono molti i casi di censura verso determinati contenuti o i casi di blocco delle connessioni in periodi di crisi politica. Anche Francia e Gran Bretagna sono parecchio discusse per aver approvato rispettivamente l’Hadopi e il Digital Economy Act, due provvedimenti, secondo le Nazioni Unite, creati per la difesa del diritto d’autore e di altri diritti umani.
I suddetti mezzi, servono per bloccare l’accesso ad Internet a chi è stato accusato di aver violato le leggi riguardanti il copyright attraverso la Rete. Questo metodo, secondo La Rue, ritrarrebbe una violazione della Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici, le cui nazioni firmatarie (tra cui anche Francia e Regno Unito) devono rispettare. Le Nazioni Unite, dunque, chiedono di rivedere tali emendamenti a favore dei privati cittadini.

mercoledì 1 giugno 2011

Oms: cellulari e wireless sotto accusa





Lo sai che l'uso di cellulari e di altri strumenti wireless potrebbe causare il cancro? Nonostante siano necessari accertamenti, questo è ciò che ha affermato proprio ieri l'Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori.
Il team dell'organizzazione, composto da 31 esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), ha partecipato negli ultimi giorni ad una riunione a Lione, e, come ha spiegato Jonathan Samet, presidente del gruppo lavorativo, ha raggiunto questa conclusione basandosi sull'analisi degli studi epidemiologici effettuati su essere umani e animali.
In ogni caso, le evidenze sono state considerate 'limitate' per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico, mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti.
In tutto il mondo si contano 5 miliardi di telefonini, e solo in Italia circa 100 milioni di cellulari. Carlo Rienzi, il presidente dell'associazione Oms, assicura che dopo questa notizia, sarà chiesto al Ministero della Salute di obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sui cellulari avvertenze circa possibili pericoli per la salute, così come avviene sui pacchetti di sigarette. Samlet aggiunge che le prove, che continuano ad accumularsi, sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b, ovvero uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica il pericolo causato dall'utilizzo intensivo di qualcosa, in questo caso del telefonino o del wi-fi in ambienti ristretti.
L'Istituto Superiore di Sanità afferma la necessità di studi ulteriori. Quello più efficacie è chiamato Cosmos, coinvolge 250 mila persone in tutta Europa e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. I risultati dello studio Interphone, il più grande mai effettuato sulla pericolosità dei telefoni cellulari in 10 anni, dimostravano che le persone che utilizzano poco il cellulare, sono meno predisposte allo sviluppo di tumori, mentre per chi lo usa per più di mezz'ora al giorno, il rischio per il glioma è di quasi a un terzo.
Sono molte le contraddizioni a proposito dei pericoli causati da telefoni cellulari e reti Wi-Fi: alcune ricerche effettuate l'anno scorso, dic
hiararono che le lunghe telefonate modificano l'attività del cervello nelle zone limitrofe alla posizione dell'antenna, ma non è chiaro se questo significhi qualcosa dal punto di vista della salute. Per un'altra ricerca, invece, l'uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un altro studio sosteneva che con un intenso utilizzo del cellulare, potessero nascere problemi di fertilità.
Intanto che le ricerche procedono, dobbiamo comunque munirci di precauzioni concrete per ridurre l'esposizione. Di seguito, vi proponiamo 8 regole d'oro per la nostra salute:
1) Utilizzare un auricolare
2) Non portare il cellulare addosso, anche se spento
3) Sconsigliare l’utilizzo del cellulare a ragazzi al di sotto dei 15 anni
4) Sconsigliare di usare il cellulare alle persone anziane, a persone con un fisico debilitato
e alle donne in gravidanza
5) Non usare il cellulare in spazi ristretti come automobili, bus, metro, aerei, treni,
ascensori, scantinati, gallerie, ecc.. soprattutto se in movimento
6) Non usare il cellulare in qualsiasi veicolo, anche fermo e in uno spazio metallico chiuso.
7) Non tenere il cellulare vicino al letto durante la notte perché anche se in stand-by ha effetti negativi per la nostra salute
8) Non usare il cellulare mentre si hanno nel corpo oggetti metallici con magneti del tipo di otturazioni in amalgama, protesi, apparecchi dentali, placche, viti, clips, piercing, orecchini, occhiali, lo stesso vale per chi usa ausili metallici come carrozzine o stampelle o deambulatori.
Se vuoi sapere i motivi di queste precauzioni o altre utili informazioni, clicca qui e troverai la pagina del sito Next-up, circa questo interessante argomento.



lunedì 30 maggio 2011

Bambini nelle grinfie di Internet




Con i tempi che corrono, sempre più bambini, a partire dai 7 anni, fanno uso di Internet. Il problema è che navigando in rete, si possono incontrare pericoli di vario genere. Infatti, la società on-line non propone molte maniere di blocco, filtro o report allarmante per avvisare i genitori e per evitare che i fanciulli entrino in siti non consigliati. 
Proprio da qui, nasce il nuovo studio della Commissione europea, che favorisce l'esistenza di maggiori strumenti per agire contro i pericoli online, come il bullismo, contenuti a sfondo sessuale e altri siti da evitare.
Più di 25.000 bambini europei (più uno dei loro genitori) sono stati intervistati per lo studio EU Kids Online, con sede presso la London School of Economics and Political Science, appoggiata dalla Commissione Safer Internet Programme
Lo studio ha rivelato che, mentre il 70% dei genitori parla con i propri figli su quello che fanno su Internet, e più del 50% offre consigli pratici e supporto, gli strumenti tecnici creati per aiutare in questo ambito non sono molto usati. Solo il 28% sceglie di bloccare o filtrare alcuni siti web e il 24% traccia i siti visitati dai loro figli. 
Comunque sia, solo il 12% dei bambini dice di essere stato turbato dai contenuti di vari siti, e solo un unico bambino su 20 dice di esserlo stato dopo essere diventato vittami di bullismo.
In tutti i media, il 23% dei bimbi ha ancora visto immagini d'argomento sessuale o pornografico durante l'anno 2010.
Sonia Livingstone, il direttore del progetto EU Kids Online, ha dichiarato: 'I genitori e l'industria in linea hanno preso alcuni buoni passi per rendere Internet un luogo più sicuro per i bambini, ma entrambi potrebbero fare molto di più'.


giovedì 26 maggio 2011

Ue: bando di cellulari e di reti Wi-Fi




Lo sai che la connessione wi-fi per cellulari e computer potrebbe essere proibita nelle scuole? Il motivo è che questo tipo di rete causa potenziali effetti nocivi per la nostra salute. È stato proprio il comitato sull’Ambiente, l’agricoltura e gli affari regionali e locali del Consiglio d’Europa a firmare il documento a favore di questo bando, che sarà discusso dall’assemblea plenaria. 
Il comitato sostiene che ogni stato dell'Ue dovrebbe fissare questo divieto nelle scuole, introducendo un'etichettatura per i prodotti che emettono campi elettromagnetici, con notizie a proposito dei rischi che comporta il loro utilizzo.
L'obbiettivo del comitato è quindi quello di vietare i cellulari e le reti wireless nelle scuole, organizzare campagne di informazione sui rischi per la salute, dare una spinta alla ricerca di sistemi di antenne meno pericolosi per i telefoni cellulari. In contrapposizione a queste idee, c'è l'affermazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale l’esposizione ai campi elettromagnetici non comporta nessun danno per la salute. Come ribadisce il comitato Ue, però, le autorità sanitarie sono state lente persino nel riconoscere i pericoli dell’amianto, del fumo di tabacco e del piombo nella benzina.

mercoledì 25 maggio 2011

Telemouse: i volontari della conoscenza

Premiazione Telemouse 3.0 - Volontari della conoscenza
Valentina Mura Balzoni, premiata come miglior volontario


L'iniziativa è assai impegnativa e suona come una grossa sfida: costruire la Rete dei Volontari della Conoscenza in Italia. E si parte proprio dal progetto Telemouse, il piano di alfabetizzazione digitale per la terza età promosso nella Capitale da Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia


E un grande passo è stato dato con il Premio Telemouse 3.0, vinto da due giovani ragazze che hanno ottenuto una borsa di studio. Nella durata di soli due anni, tutor e volontari di scuole romane hanno animato le attività digitali, alle quali hanno preso parte oltre 12.000 anziani. 
I corsi sono stati svolti presso gli Internet Corner in 50 centri sociali per anziani. 


L'apprendimento riguardante l'uso di Internet e dei servizi della Pubblica amministrazione, è stato sviluppato in un percorso di 120 corsi gratuiti di 30 ore e sono stati frequentati da 3.000 anziani, guidati da 1.800 tutor e 150 docenti coordinatori.
Per la prima edizione del Premio Telemouse 3.0, il Dipartimento della Gioventù, Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia, hanno esaminato i profili di 174 candidati.


Volontari della conoscenza, giovani fra i 12 e i 20 anni, hanno scelto di diventare formatori digitali per la terza età. I vincitori, i quali sono stati premiati presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono:
- Egzona Baxhak, studentessa della 5ª liceo scientifico F. D'Assisi, ha un vinto una borsa di studio di 500 euro per le grandi capacità didattiche e relazionali dimostrate nel corso delle lezioni di Telemouse.
- Valentina Mura Balzoni, studentessa della 3ª classe dell'Istituto L. Pirelli, ha vinto una borsa di studio di 1.500 euro per il suo impegno come animatrice digitale presso l'Internet Corner Telecom nel centro anziani del quartiere.


Se sei interessato e ne vuoi sapere di più, puoi visitare i seguenti link: Egzona Baxhak il genio folletto della solidarietà ; premiati volontari della conoscenza33 finalisti al premio Telemouse 3.0 ; I numeri di Telemouse.www.telecomitalia.it

Telemouse: i volontari della conoscenza




Lo sai che grazie al concorso di Telemouse 3.0 due giovani ragazze hanno ottenuto una borsa di studio e ad ogni formatore digitale sono state consegnate sei menzioni speciali e Bibliocard?
Nella durata di soli due anni, tutor e volontari di scuole romane hanno animato le attività digitali, alle quali hanno preso parte oltre 12.000 anziani. I corsi sono stati svolti presso gli Internet Corner in 50 centri sociali per anziani. L'apprendimento riguardante l'uso di Internet e dei servizi della Pubblica amministrazione, è stato sviluppato in un percorso di 120 corsi gratuiti di 30 ore e sono stati frequentati da 3.000 anziani, guidati da 1.800 tutor e 150 docenti coordinatori.
Per la prima edizione del Premio Telemouse 3.0, il Dipartimento della Gioventù, Fondazione Mondo Digitale e Telecom Italia, hanno esaminato i profili di 174 candidati.
Volontari della conoscenza, giovani fra i 12 e i 20 anni, hanno scelto di diventare formatori digitali per la terza età. I vincitori, i quali sono stati premiati presso la Sala Polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sono:
- Egzona Baxhak, studentessa della 5ª liceo scientifico F. D'Assisi, ha un vinto una borsa di studio di 500 euro per le grandi capacità didattiche e relazionali dimostrate nel corso delle lezioni di Telemouse.
- Valentina Mura Balzoni, studentessa della 3ª classe dell'Istituto L. Pirelli, ha vinto una borsa di studio di 1.500 euro per il suo impegno come animatrice digitale presso l'Internet Corner Telecom nel centro anziani del quartiere.
Se sei interessato e ne vuoi sapere di più, puoi visitare i seguenti link: Egzona Baxhak il genio folletto della solidarietà ; premiati volontari della conoscenza33 finalisti al premio Telemouse 3.0 ; I numeri di Telemouse.

lunedì 16 maggio 2011

Radiojojo: bambini e media





La radio tedesca Radiojojo, ha ricevuto il premio ICDB da parte dell'UNICEF, per il miglior contributo dall'Europa. Sono state create grandi, nuove piattaforme, come: Il Movimento, che lotta per un miglioramento dei media per bambini; Scopriamo il Mondo, che offre moltissimi progetti umanitari; Euromed KIDS.
La commissione dei bambini del Parlamento della Germania, ha pagato una visita a Radiojojo, che ha intervistato la First Lady tedesca Bettina Wulff.
Chi è interessato può aggiungersi agli "Amici di Radiojojo" sul sito di Facebook o visitare il sito di Radijojo.

giovedì 28 aprile 2011

Open source: un mondo da scoprire




Dopo Snow Leopard per Mac e Windows 7 per pc, arriva la sorprendente versione di Ubunto 10.10 Maverick Meerkat, il sistema operativo gratuito su base Linux. La nuove funzioni del sistema sono: Ubunto Netbook Edition, per l'organizzazione e la rapidità delle applicazioni, Center Software, che permette di scaricare gratuitamente i programmi open-source, e Ubuntu One, un archivio on line in cui salvare i nostri file.
Il grande vantaggio che ricaviamo, è quello di poter accedere ai nostri file con qualsiasi computer stiamo utilizzando.
Lo spazio su Ubunto One va da 2GB (per la versione gratuita), fino a 20GB.
La procedura d’installazione è molto comoda, permette inoltre di installare pacchetti aggiuntivi come flash o mp3, e se si preferisce mantenere il proprio sistema operativo, come ad esempio Windows 7, è possibile installare Ubunto in una parte libera del disco rigido, a modo tale da mantenere entrambi i sistemi.

Trasmettere le emozioni tramite simboli

Quante volte è capitato di fraintendersi scrivendo in chat o via messaggio? Questo fatto avviene a causa dell’impossibilità di trasmettere il nostro stato d'animo alla persona con cui stiamo scrivendo. Le emoticon sono la soluzione a questo problema. Grazie a semplici simboli come :-) :-( :-P, possiamo creare “faccine” che esprimono la nostra espressione, mentre con simboli come <3, <(“), :| ],possiamo addirittura far comparire immagini come cuoricini, pinguini, squali. Digitando invece :putnam: possiamo ricreare la faccina di Chris Putnam, uno degli sviluppatori di Facebook.

Il converti tutto

Spesso ci capita di voler trasferire i nostri video dalla fotocamera al computer, ma quest'ultimo risponde: <>. Non sempre i riproduttori video conoscono ogni formato esistente, ma una soluzione c'è: si chiama VLC, un riproduttore video universale. Un altro programma utile è Online Convert, la soluzione rapida grazie alla quale possiamo convertire video, audio e immagini gratuitamente.

martedì 26 aprile 2011

GIF: la fotografia prende vita


Avete mai pensato che le fotografie potessero prendere vita? La fotografa americana Jemie Beck, è riuscita in questo intento e descrive la sua invenzione come “più di una foto, ma non come un video”. Questa innovazione è nata grazie alle passioni della ragazza: il lavoro di fashion photographer e l'hobby di collezionare oggetti vintage. Di seguito sono pubblicate alcune delle sue magnifiche creazioni. Se volete vedere altre fotografie e saperne di più cliccate qui.











venerdì 22 aprile 2011

La giusta postura davanti al computer




Ecco qui un simpatico video a proposito della giusta posizione da mantenere davanti al nostro computer. La maggior parte delle persone, infatti, non fa caso o addirittura non da importanza alla postura che assume e alla posizione del computer rispetto a loro corpo. Una corretta ergonomia davanti al pc è essenziale per la salute dei nostri occhi, del collo, schiena, spalle, braccia, e delle mani.



mercoledì 16 marzo 2011

Google: Siti da escludere dalla ricerca


Google ha lanciato una nuova funzione che consente agli utenti di creare un proprio elenco di siti web da escludere dai risultati delle ricerche.
Appena attivata su Google in lingua inglese e prossima ad arrivare in altre lingue, la novita' introduce il pulsante 'bloccare tutti i risultati' accanto ad ogni sito visualizzato quando si effettua una ricerca in internet. Cliccandolo, quel sito non comparira' piu' tra i risultati delle ricerche future. (Fonte: ANSA)

mercoledì 3 novembre 2010

Identità digitale: 81% è sul Web già da 2 anni, rivela studio



Da alcuni anni si parla di nativi digitali, ma secondo me dobbiamo parlare ormai di pre-nativi digitali. A confermare questa tendenza, è un recente studio condotto dagli analisti di Research Now, commissionato dalla società specializzata in sicurezza informatica AVG e intitolato Digital Birth: Welcome to the Online World


Lo studio mostra come l’81% degli utenti sia già presente sul Web all’età di due anni e il 33% lo sia ancor prima di nascere. Mette in luce i grossi problemi di sicurezza derivanti da un comportamento probabilmente giudicato come normale dalla maggioranza degli utenti, ma potenzialmente lesivo della privacy dei bambini, che un domani si troveranno un’identità digitale già online, ancor prima che loro stessi abbiano avuto il tempo di scegliere se crearla o meno.


I dati parlano chiaro: l’81% dei bambini ha un’identità digitale, con tanto di foto caricate già all’età di due anni, mentre il 33% “nasce online ancor prima di venire al mondo”, con le foto prenatali caricate sui vari social network dai genitori. Stando allo studio commissionato da AVG, il 7 per cento dei bimbi sul Pianeta avrebbe già acquisito un proprio indirizzo di posta elettronica. Il 5 per cento di questi potrebbe teoricamente già consultare il proprio profilo social, aperto dai suoi genitori mediamente entro i due anni d'età.
Gli esperti di sicurezza di AVG avvertono: “Le immagini condivise sui propri profili online, se mal configurati nelle impostazioni per la privacy, sono visibili a tutto il mondo virtuale e non solo ai nostri amici”, convinzione che spinge oltre il 70% dei genitori a caricare le foto dei loro bambini online, contro il 22% di coloro che invece lo fanno solo per completare il loro profilo sui social network.


Quello dell‘identità digitale non è però l’unico problema: inutile sottolineare il rischio che le foto dei bambini finiscano nelle mani sbagliate, rischio che in un panorama come quello del Web è più che mai concreto. Lo studio è partito da un campione di 2.200 madri, intervistate in vari paesi del mondo tra cui Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Stati Uniti. Proprio in terra statunitense, il 92 per cento delle madri ha dichiarato di aver lasciato su Internet alcune tracce esistenziali del proprio pargoletto. 34 mommy su 100 avrebbero addirittura pubblicato online l'ecografia che ritrae il nascituro. Ecco i dettagli dei dati raccolti:
  • Stati Uniti 92%;
  • Canada 84%;
  • Regno Unito 81%;
  • Francia 74%;
  • Italia 68%;
  • Germania 71%;
  • Spagna 71%;
  • Australia 84%;
  • Nuova Zelanda 91%;
  • Giappone 43%;
Madri che dichiarano di aver caricato online le foto dei loro bambini ancor prima che nascano:
  • Stati Uniti 33%;
  • Canada 37% ;
  • Regno Unito 37%;
  • Francia 26%;
  • Italia 26%;
  • Germania 30%;
  • Spagna 24%;
  • Australia 41%;
  • Nuova Zelanda 41%;
  • Giappone 19%
Madri che dichiarano di aver caricato online le foto dei bambini immediatamente dopo la nascita:
  • Stati Uniti 34%;
  • Canada 37%;
  • Regno Unito 23%;
  • Francia 13%;
  • Italia (14%;
  • Germania) 15%;
  • Spagna (24%;
  • Australi 26%;
  • Nuova Zelanda 30%;
  • Giappone 14%
Madri che dichiarano di aver creato un indirizzo email ai propri bambini all’età di due anni:
  • Stati Uniti 6%;
  • Canada 9%;
  • Regno Unito 4%;
  • Francia 7%;
  • Italia 7%;
  • Germania 7%;
  • Spagna 12%;
  • Australia 7%;
  • Nuova Zelanda 4%;
  • Giappone 7%
Madri che dichiarano di aver creato ai loro bambini un profilo sui social network:
  • Stati Uniti 6%;
  • Canada 8%;
  • Regno Unito 4%;
  • Francia 2%;
  • Italia 5%;
  • Germania 5%;
  • Spagna 7%;
  • Australia 5%;
  • Nuova Zellanda 6%;
  • Giappone 8%.