Visualizzazione post con etichetta Salute. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Salute. Mostra tutti i post

giovedì 15 marzo 2012

Il caramello della cola è cancerogeno
















Il caramello usato per le bevande zuccherate può causare il cancro. Sotto l'occhio del ciclone Coca Cola e Pepsi, per l'uso di una sostanza, il 4-metilimidazolo o 4-MI, contenuto nel caramello utilizzato come colorante, anche in altre bibite.

Tutto era partito da un'indagine commissionata da un'associazione di consumatori americana, che ha rilevato il potenziale pericolo cancerogeno di questa sostanza. Ed il Center for Science in the Public Interest (CSPI) nel febbraio 2011 aveva formulato una petizione nei confronti della FDA, l’agenzia governativa che controlla la sicurezza di farmaci e alimenti, affinché vietasse esplicitamente questo tipo di colorante – caramello. 
Il direttore esecutivo Michael F. Jacobson del CSPI ha esplicitamente criticato Coca-Cola e Pepsi, perché, sempre secondo lo stesso direttore, starebbero inutilmente esponendo milioni di americani a una sostanza chimica pericolosa.

“È urgente fare chiarezza sul caramello presente nelle bibite commercializzate in Italia” ha dichiarato Massimiliano Dona, Segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC), in riferimento all’allarme proveniente dagli Stati Uniti sui pericoli per la presenza di caramello in molte bevande. Intanto negli Stati Uniti Coca Cola e Pepsi hanno annunciato di voler ridurre la quantità del 4 metilimidazolo, presente nel caramello solfito-ammoniacale, classificato come E 150.

“Il colore nero di alcune bibite – ha spiegato Agostino Macrì, responsabile per la sicurezza alimentare dell’UNC - è dovuto all’aggiunta del caramello che si ottiene con un particolare trattamento termico dello zucchero: ne esistono quattro tipi di differente composizione chimica e recentemente l’EFSA (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) ha definito le dosi accettabili giornaliere di ognuno. Tuttavia – ha proseguito Macrì - nelle etichette dei prodotti commercializzati sul mercato è indicata di norma la presenza di un solo caramello senza specificare di quale dei quattro si tratti”.

“È una grave lacuna informativa – ha affermato l’avvocato Dona- e per questo già un anno fa abbiamo chiesto formalmente alle aziende del settore e ad ASSOBIBE (Associazione Italiana tra gli Industriali delle Bevande Analcoliche) di fornire informazioni sulle attività di controllo, ma non abbiamo ricevuto i chiarimenti richiesti: l’industria sembra ignorare le preoccupazioni dei consumatori”.

L'Efsa un anno fa ha rivisto la sicurezza dei coloranti al caramello autorizzati per l’uso alimentare nell’Unione europea, e ha ridotto il consumo giornaliero accettabile per uno di tali coloranti, l’E150c. Si tratta di coloranti aggiunti al cibo, usati in un’ampia varietà di prodotti, dalle bevande non alcoliche ai prodotti dolciari, dalle zuppe alla birra, e classificati in quattro classi, a seconda dei reagenti usati nella loro produzione.

giovedì 10 novembre 2011

La generazione sedentaria cerca amici




Alcune ricerche dell'Ipsos in collaborazione con Save the Children, a proposito della sedentarietà dei giovani d'oggi, hanno rivelato che:
 -il 59% degli adolescenti trascorre il proprio tempo libero a casa,
 -il 38% mangia mentre guarda tv,
 -7 su 10 camminano solo mezz'ora al giorno,
 -un terzo degli adolescenti dipende dall'ascensore.

Questo fatto abbastanza grave, è dovuto alla mancanza di stimoli esterni, opportunità, tempo e risorse in famiglia.
A causa dell'assenza di territori disponibili, del malfunzionamento delle strutture o per gli alti costi necessari per partecipare alle attività fisiche, quasi un quinto dei ragazzi italiani non pratica sport. Cresce così il malcontento per quanto riguarda i prezzi delle attività sportive, ostacolo per molti adolescenti.
Per fronteggiare questo tipo di problemi, l'associazione Kraft Foods Foundation, in partnership con il Centro sportivo italiano (CSI), l'Unione italiana sport per tutti (UISP) e con il patrocinio del ministro della Gioventù, hanno creato l'iniziativa ''Pronti, partenza, via!”. Si tratta di un progetto triennale per sostenere l'attività motoria e l'educazione alimentare, attraverso il recupero di strutture o semplicemente offrendo informazioni sugli stili di vita corretti. A questi incontri parteciperanno 66.400 persone: bambini con le loro famiglie, educatori, insegnanti e nutrizionisti, e avrà luogo in 10 città pilota,come Torino, Genova, Milano, Napoli e Palermo. 

Quali sono le alternative al giorno d'oggi?
L'alternativa allo sport è senza dubbio la tv: il 10% dei bambini la guarda per più di te ore al giorno, e nel week-end è il passatempo preferito di un ragazzo su 5.
I tempi in cui i giovani venivano accettati nel gruppo solo se grandi sportivi, ormai è stato sorpassato dall'abilità con i videogiochi o dalla conoscenza sul calcio.
Un'alternativa confortante all'attività fisica è invece la lettura, con il 54%, o la musica con il 60%. 
Il 41% dei bambini vorrebbe stare con gli amici e il 26% desidererebbe giocare con loro all'aperto.

Ma non è importante solo il cambiamento riguardo al tempo libero degli adolescenti, ma anche la questione dell'alimentazione deve essere presa in considerazione:
-più di un ragazzo su 4 mangia la frutta solo un paio di volte la settimana o anche meno,
-2 su 10 non fanno colazione correttamente,
-il 14% fa pranzo solo a volte,
-13% fa cena da solo o con amici, 
-il 38% dei bambini dichiara di mangiare sempre davanti alla TV, percentuale che sale al 49% al Sud e nelle isole,
-il 53% dei genitori non contesta questo fatto oppure non c'è, mentre il restante 47% borbotta ma accetta la situazione.

mercoledì 2 novembre 2011

Google: il motore che inquina




Quando avete bisogno di conoscere qualcosa, ricercare informazioni sul web o trovare in un attimo ciò che impieghereste ore a cercare sui libri, che motore di ricerca usate? Il sito web più famoso con numeri record sull'utilizzo è Google, conosciuto anche per il dominio dei suoi "prodotti": Youtube (per i video), Gmail (la posta elettronica) e le ricerche sul web.
Il quartier generale di questo colosso si trova a Mountain View, e solo nel 2010, ha consumato ben 2,3 miliardi di kilowattora, l’equivalente utilizzato da 207.000 abitazioni con 1,46 milioni di tonnellate d'emissioni Co2.
Fornendoci queste informazioni su di sé, Google vuole farci capire qualcosa di diverso da ciò che potrebbe sembrare; infatti, come risposta al dibattito, non ha perso tempo per ricordare il suo investimento di 45 milioni di dollari (attraverso la fondazione Google.org) nelle fonti rinnovabili e dall'installazione di macchine server tra le più efficienti e "parsimoniose" al mondo: la sua è una delle aziende più “verdi” al mondo, non solo per i nuovi sistemi di risparmio energetico come il raffreddamento ad acqua dei rack, ma anche perché, grazie all'utilizzo del web, la gente può per esempio evitare di usare la macchina per recarsi in biblioteca a svolgere una ricerca, il che sarebbe molto più inquinante, sia per le sostanze emesse dell'auto, sia perché la consultazione di un libro costa all'ambiente 2,5 Kg di anidride carbonica, pari a 12mila ricerche web.
(Fonti: Times, Google)

lunedì 3 ottobre 2011

La corretta ergonomia per l'utilizzo dei nuovi apparecchi elettronici

Utilizzare lo smartphone:

Ecco a voi delle indicazioni per utilizzare i vostri notebook, smartphone e apparecchi elettronici di questo genere, senza danneggiare il vostro corpo:





1- Tenete le braccia allineate e appoggiate sul tavolo durante la digitazione, preferibilmente a 90 gradi rispetto al corpo.
2- Allontanate l'apparecchio il più possibile. Così, il collo sarà meno flesso e le braccia saranno in una posizione relativamente comoda.

Secondo Oldack Barros, presidente della Società Brasiliana di RBG non esiste alcuna opzione corretta al 100%, ma in ogni caso, trovare una via di mezzo tra il collo e le braccia è la cosa “meno sbagliata”.


1- Evitate di piegare il collo per visualizzare lo schermo.
2- Non piegate troppo le braccia o spalle.

Con l'uso continuo, i muscoli del braccio, collo, spalle e della colonna vertebrale possono essere gravemente danneggiati.


 

1- Non collocate il telefono fra il collo e la spalla.
2- Cercate di appoggiare un braccio su una superficie retta come ad esempio un tavolo. Questo impedisce di tendere il collo verso il lato opposto.
3- Interrompete attività come l'utilizzo del computer. Per quanto la conversazione sia veloce, lo sforzo ripetitivo dell'abitudine e lo stress può essere dannoso.

Utilizzare il notebook


Stare seduti su una sedia senza schienale non è l'ideale, ma funziona per le attività veloci.

Nonostante questo, è importante che l'utente stia attento a mantenere una posizione eretta, che mantenga le braccia perpendicolari al corpo ed i piedi appoggiati al pavimento anche se questo richiede un supporto.


Cercate di mantenere le braccia ad un'angolazione di 90 gradi con il corpo. La schermata dovrebbe essere all'altezza degli occhi.
Se necessario, come supporto, utilizzate un libro o qualsiasi altra superficie d'apoggio.
Tenere le gambe perpendicolari al terreno e appoggiare bene i piedi sul pavimento. Se necessario, utilizzate cuscini e poggiapiedi.


1- Fate attenzione a non piegare troppo il collo. Il supporto può dare la falsa impressione di una postura corretta, ma l'ideale è che lo schermo sia all'altezza degli occhi.
2- Utilizzare una tastiera per non flettere troppo i polsi.
3- Evitate di accavallare le gambe. Con il tempo, la posizione può influenzare le articolazioni tra la colonna vertebrale e del bacino. Inoltre, può essere dannoso per i muscoli della coscia.




mercoledì 15 giugno 2011

SMS e i sonnambuli del terzo millennio


Tumblr_lhvc0scr8s1qeeafeo1_500_large


Se anche tu, come moltissimi italiani, sei una accanito utilizzatore di SMS, leggi cos'è successo a una ragazzina di 14 anni: l'adolescente genovese scriveva quotidianamente un'esagerata quantità di messaggi ai suoi amici, fino a sviluppare una tendinite al pollice che le ha bloccato l’articolazione. Senza dubbio, questo non può accadere se mandiamo uno o due messaggini al giorno, ma se possediamo uno smartphone siamo svantaggiati fin dall'inizio, poiché quest'ultima generazione di cellulari ha esteso l'uso del telefonino a livelli eccessivi. I maggiori danni e fastidi possibili causati sono: borsite, tendiniti e sindrome del tunnel carpale, ma anche problemi articolari a braccio e spalla dovuti alla postura che si assume normalmente inviando i messaggi. L'unico modo per evitare ciò è rinunciare a qualche messaggio, ma se questo vi costa troppo cercate almeno di appoggiare il gomito, mantenere il collo dritto, distendere la schiena.

Così come utilizzava il telefonino la ragazza di Genova, lo fa il 70% dei teen-agers, e addirittura il 10% dei sedicenni, chiamati ironicamente “sonnambuli del terzo millennio”, si sveglia durante la notte per controllare eventuali messaggi ricevuti! Nei siti di cybercultura e benessereblog troverai altre interessanti informazioni.

mercoledì 1 giugno 2011

Oms: cellulari e wireless sotto accusa





Lo sai che l'uso di cellulari e di altri strumenti wireless potrebbe causare il cancro? Nonostante siano necessari accertamenti, questo è ciò che ha affermato proprio ieri l'Agenzia internazionale per la ricerca contro i tumori.
Il team dell'organizzazione, composto da 31 esperti dell'International agency for research on cancer (Iarc), ha partecipato negli ultimi giorni ad una riunione a Lione, e, come ha spiegato Jonathan Samet, presidente del gruppo lavorativo, ha raggiunto questa conclusione basandosi sull'analisi degli studi epidemiologici effettuati su essere umani e animali.
In ogni caso, le evidenze sono state considerate 'limitate' per quanto riguarda il glioma e il neurinoma acustico, mentre per altri tipi di tumore non ci sono dati sufficienti.
In tutto il mondo si contano 5 miliardi di telefonini, e solo in Italia circa 100 milioni di cellulari. Carlo Rienzi, il presidente dell'associazione Oms, assicura che dopo questa notizia, sarà chiesto al Ministero della Salute di obbligare i produttori di apparecchi telefonici ad apporre sui cellulari avvertenze circa possibili pericoli per la salute, così come avviene sui pacchetti di sigarette. Samlet aggiunge che le prove, che continuano ad accumularsi, sono abbastanza da giustificare una classificazione al livello 2b, ovvero uno dei cinque livelli che definiscono i prodotti possibilmente cancerogeni. Il livello 2b identifica il pericolo causato dall'utilizzo intensivo di qualcosa, in questo caso del telefonino o del wi-fi in ambienti ristretti.
L'Istituto Superiore di Sanità afferma la necessità di studi ulteriori. Quello più efficacie è chiamato Cosmos, coinvolge 250 mila persone in tutta Europa e dovrebbe riuscire a superare tutte le limitazioni dei precedenti. I risultati dello studio Interphone, il più grande mai effettuato sulla pericolosità dei telefoni cellulari in 10 anni, dimostravano che le persone che utilizzano poco il cellulare, sono meno predisposte allo sviluppo di tumori, mentre per chi lo usa per più di mezz'ora al giorno, il rischio per il glioma è di quasi a un terzo.
Sono molte le contraddizioni a proposito dei pericoli causati da telefoni cellulari e reti Wi-Fi: alcune ricerche effettuate l'anno scorso, dic
hiararono che le lunghe telefonate modificano l'attività del cervello nelle zone limitrofe alla posizione dell'antenna, ma non è chiaro se questo significhi qualcosa dal punto di vista della salute. Per un'altra ricerca, invece, l'uso del telefonino aumenterebbe la memoria. Un altro studio sosteneva che con un intenso utilizzo del cellulare, potessero nascere problemi di fertilità.
Intanto che le ricerche procedono, dobbiamo comunque munirci di precauzioni concrete per ridurre l'esposizione. Di seguito, vi proponiamo 8 regole d'oro per la nostra salute:
1) Utilizzare un auricolare
2) Non portare il cellulare addosso, anche se spento
3) Sconsigliare l’utilizzo del cellulare a ragazzi al di sotto dei 15 anni
4) Sconsigliare di usare il cellulare alle persone anziane, a persone con un fisico debilitato
e alle donne in gravidanza
5) Non usare il cellulare in spazi ristretti come automobili, bus, metro, aerei, treni,
ascensori, scantinati, gallerie, ecc.. soprattutto se in movimento
6) Non usare il cellulare in qualsiasi veicolo, anche fermo e in uno spazio metallico chiuso.
7) Non tenere il cellulare vicino al letto durante la notte perché anche se in stand-by ha effetti negativi per la nostra salute
8) Non usare il cellulare mentre si hanno nel corpo oggetti metallici con magneti del tipo di otturazioni in amalgama, protesi, apparecchi dentali, placche, viti, clips, piercing, orecchini, occhiali, lo stesso vale per chi usa ausili metallici come carrozzine o stampelle o deambulatori.
Se vuoi sapere i motivi di queste precauzioni o altre utili informazioni, clicca qui e troverai la pagina del sito Next-up, circa questo interessante argomento.



giovedì 26 maggio 2011

Ue: bando di cellulari e di reti Wi-Fi




Lo sai che la connessione wi-fi per cellulari e computer potrebbe essere proibita nelle scuole? Il motivo è che questo tipo di rete causa potenziali effetti nocivi per la nostra salute. È stato proprio il comitato sull’Ambiente, l’agricoltura e gli affari regionali e locali del Consiglio d’Europa a firmare il documento a favore di questo bando, che sarà discusso dall’assemblea plenaria. 
Il comitato sostiene che ogni stato dell'Ue dovrebbe fissare questo divieto nelle scuole, introducendo un'etichettatura per i prodotti che emettono campi elettromagnetici, con notizie a proposito dei rischi che comporta il loro utilizzo.
L'obbiettivo del comitato è quindi quello di vietare i cellulari e le reti wireless nelle scuole, organizzare campagne di informazione sui rischi per la salute, dare una spinta alla ricerca di sistemi di antenne meno pericolosi per i telefoni cellulari. In contrapposizione a queste idee, c'è l'affermazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, secondo la quale l’esposizione ai campi elettromagnetici non comporta nessun danno per la salute. Come ribadisce il comitato Ue, però, le autorità sanitarie sono state lente persino nel riconoscere i pericoli dell’amianto, del fumo di tabacco e del piombo nella benzina.

lunedì 23 maggio 2011

GoodGuide: una guida per gli acquisti


BlacBerry: il telefono più dannoso secondo
la classifica di GoodGuide.



Lo sai che gran parte dei prodotti che adoperiamo quotidianamente possono contenere ed emanare sostanze dannose per la nostra salute? Ma come facciamo a sapere quali sono questi prodotti?
Un giorno, il Professore Dara O’Rourke dell’Università Berkeley della California si domandò se la crema solare di sua figlia fosse un buon prodotto; dopo alcune ricerche scoprì che conteneva un ingrediente cancerogeno. Da quel giorno O'Rourke iniziò ad analizzare ogni prodotto che aveva in casa, a partire dal cibo, per poi passare ai giochi della figlia, agli elettrodomestici ecc.. Così nacque il sito www.goodguide.com, un utile mezzo per scoprire quanto sono nocivi i nostri prodotti su una scala da 0 a 10.
Il sito ci informa, quindi, sull’impatto ambientale, sociale e sugli aspetti sanitari dei prodotti che adoperiamo ogni giorno, e contiene oltre 60.000 prodotti fra giochi, igiene personale, pulizia della casa. Nel sito, notiamo ad esempio che i cellulari di marca BlackBerry sono i più dannosi rispetto ai suddetti tre punti.
Il creatore di GoodGuide, quindi, decise di condividere con gli altri queste notizie, a modo che i consumatori fossero consapevoli della propria scelta, avendo l'opportunità, volendo, di sapere quali prodotti sono o non sono consigliati per la nostra salute.
Una squadra di ricercatori analizza le proprietà nutritive degli alimenti, scopre tracce di agenti nocivi, assegna un punteggio e crea una classifica dei prodotti chimicamente migliori. Spesso i prodotti da analizzare vengono consigliati proprio dai fruitori, e solitamente propongono quelli che usano frequentemente. 
Se anche tu vuoi sapere in che posizione si trovano i tuoi prodotti, visita GoodGuide.

giovedì 19 maggio 2011

Telomeri: quanto ci resta da vivere?






Grazie agli impegnativi studi sul DNA, ora è possibile, tramite esami del sangue, analisi di laboratorio e specifici test, scoprire la nostra “età biologica”.
Un “life test” sarà lanciato a breve da un laboratorio spagnolo e da una clinica inglese, e entro un decennio di anni questo esame diventerà di norma in tutti i paesi industrializzati.
Grazie a questa verifica sarà possibile prevenire le malattie e intervenire sulle persone prima che il male si manifesti. Un'ulteriore questione è quella etica: è giusto cercare di conoscere in anticipo la data della nostra morte? È consigliabile? Sarebbe una notizia negativa o positiva per la nostra sfera psicologica?
Comunque sia, sapendo questo tipo di informazione, una persona cercherebbe di organizzare la propria vita sia economicamente, sia psicologicamente. È per questo che secondo gli scienziati questo test avrà molto successo; e più gente si sottoporrà all'esame, più il prezzo (di 500 euro) calerà.
L'inventrice del test è la ricercatrice spagnola Maria Blasco, della quale ricerca è partita da un dato specifico: i telomeri. I telomeri sono strutture poste sulla punta dei cromosomi, e grazie alla loro struttura e alla loro lunghezza, possiamo scoprire di conseguenza, anche la lunghezza della nostra vita. Questi organi si accorciano con l'andare del tempo e sono condizionati anche dallo stress. La meditazione e varie forme di riduzione dello stress possono aiutare l'aumento della lunghezza dei telomeri. Queste piccole parti di DNA, in conclusione, ci possono far sapere se la nostra età biologica corrisponde a quella anagrafica e ci rivelano quanto ci resta da vivere.




Cibo smarrito: una priorità trascurata




Un terzo del cibo prodotto in tutto il Pianeta non arriva “a destinazione”.
Una notevole parte del lavoro dei produttori alimentari si rivela fatica sprecata; infatti, secondo gli studi dello Swedish institute for food and technology, ogni anno, 1,3 miliardi di tonnellate di cibo commestibile vengono spedite in discarica, buttando così all'aria, circa 100 miliardi di euro, ma soprattutto la possibilità di sfamare anche il miliardo di persone che muoiono di fame.
Una delle molte cause di questo grave fattore di spreco, sono i supermercati e i canoni estetici del prodotto che vengono imposti severamente dalle leggi del marketing. Il 25-30% delle carote dello Yorkshire, ad esempio, non vengono accettate se non sono perfettamente dritte e se non sono di un arancione brillante.
A fine anno, cittadini europei e statunitensi, buttano via dai 95 ai 115 chili della quantità di cibo che invade il loro frigo. Dal 1974 questa cifra è aumentata del 50%!
Un'università dell'Arizona ha calcolato che una famiglia americana di quattro persone butta annualmente 1.375 dollari d'alimenti l'anno. Tutto questo cibo sprecato ammonta al 19% dei rifiuti mondiali.
La questione economica non è, però, l'unico fattore importante, dall'altro lato del problema troviamo, infatti, l'impatto dei rifiuti sull'ambiente: il 2% dell'energia americana viene adoperata per preparare del cibo che non verrà mai mangiato; un quarto dell'acqua di tutta la Terra, serve per la crescita di frutta e verdura e per la produzione di carne, che però non verranno mai utilizzati, e questa grande quantità è sufficiente per offrire 200 litri d'acqua giornaliera a 9 milioni di persone.
Secondo Lovefoodhatewaste, ridurre a zero gli scarti delle tavole inglesi, avrebbe lo stesso beneficio ecologico dell'eliminazione di un quarto delle macchine dalle strade della Gran Bretagna.
Per gli stessi motivi, pure l'Italia perde 12 miliardi di euro di prodotti l'anno. Quasi 18 milioni di frutta e verdura non vengono nemmeno colti, sprecando così una cifra vicina ai 6,5 miliardi.
Nei supermercati italiani, a causa di scarto o di scadenza, vengono gettati 1,5 miliardi di euro d'alimenti, ovvero la quantità di cibo sufficiente per garantire 1.590.142 pasti completi a 636 mila persone al giorno.

venerdì 22 aprile 2011

La giusta postura davanti al computer




Ecco qui un simpatico video a proposito della giusta posizione da mantenere davanti al nostro computer. La maggior parte delle persone, infatti, non fa caso o addirittura non da importanza alla postura che assume e alla posizione del computer rispetto a loro corpo. Una corretta ergonomia davanti al pc è essenziale per la salute dei nostri occhi, del collo, schiena, spalle, braccia, e delle mani.



sabato 8 gennaio 2011

Mangiare davanti alla TV ingrassa



Qualche settimana fa ho fatto dei laboratori con i ragazzi della parrocchia di Denno e  del Liceo Bertrand Russel, di Cles, sempre in Trentino, su quali attività facciamo davanti alla TV. Tra quelle più citate, certo: il mangiare. Quanto mangiamo davanti alla TV! E mi è venuto in mente proprio una notizia di qualche mese fa che parlava del rapporto tra il piccolo schermo e l'alimantazione.

Mangiare davanti alla TV blocca i segnali di sazietà e danneggia la salute. E' questo il risultato a cui sono giunti i ricercatori canadesi coordinato da Harvey Anderson del Dipartimento di Scienze dell’Alimentazione dell’Università di Toronto.

Hanno fatto una ricerca mettendo un gruppo di bambini e adolescenti tra 9 e 14 anni a mangiare una quantità illimitata di pizza. Mentre una parte di essi è stato invitato a consumarla durante la visione di una puntata dei Simpson, un altro gruppo è stato invitato a fare altrettanto in un’area a parte dove non era possibile guardare la TV. Chi mangiava davcanti alla TV ha consumato il 22% di pizza in più dei coetanei che avevano mangiato senza guardare il programma, per un totale di 228 calorie in più.


Ai soggetti di entrambi i gruppi era stato chiesto di mangiare finchè non si sentissero completamente sazi. Secondo i ricercatori il gruppo di adolescenti davanti al piccolo schermo avrebbe ignorato sia i segnali di sazietà inviati dallo stomaco al cervello, sia il segnale di stop rappresentato dal livello di zuccheri nel sangue.