mercoledì 3 novembre 2010

Identità digitale: 81% è sul Web già da 2 anni, rivela studio



Da alcuni anni si parla di nativi digitali, ma secondo me dobbiamo parlare ormai di pre-nativi digitali. A confermare questa tendenza, è un recente studio condotto dagli analisti di Research Now, commissionato dalla società specializzata in sicurezza informatica AVG e intitolato Digital Birth: Welcome to the Online World


Lo studio mostra come l’81% degli utenti sia già presente sul Web all’età di due anni e il 33% lo sia ancor prima di nascere. Mette in luce i grossi problemi di sicurezza derivanti da un comportamento probabilmente giudicato come normale dalla maggioranza degli utenti, ma potenzialmente lesivo della privacy dei bambini, che un domani si troveranno un’identità digitale già online, ancor prima che loro stessi abbiano avuto il tempo di scegliere se crearla o meno.


I dati parlano chiaro: l’81% dei bambini ha un’identità digitale, con tanto di foto caricate già all’età di due anni, mentre il 33% “nasce online ancor prima di venire al mondo”, con le foto prenatali caricate sui vari social network dai genitori. Stando allo studio commissionato da AVG, il 7 per cento dei bimbi sul Pianeta avrebbe già acquisito un proprio indirizzo di posta elettronica. Il 5 per cento di questi potrebbe teoricamente già consultare il proprio profilo social, aperto dai suoi genitori mediamente entro i due anni d'età.
Gli esperti di sicurezza di AVG avvertono: “Le immagini condivise sui propri profili online, se mal configurati nelle impostazioni per la privacy, sono visibili a tutto il mondo virtuale e non solo ai nostri amici”, convinzione che spinge oltre il 70% dei genitori a caricare le foto dei loro bambini online, contro il 22% di coloro che invece lo fanno solo per completare il loro profilo sui social network.


Quello dell‘identità digitale non è però l’unico problema: inutile sottolineare il rischio che le foto dei bambini finiscano nelle mani sbagliate, rischio che in un panorama come quello del Web è più che mai concreto. Lo studio è partito da un campione di 2.200 madri, intervistate in vari paesi del mondo tra cui Regno Unito, Germania, Francia, Italia e Stati Uniti. Proprio in terra statunitense, il 92 per cento delle madri ha dichiarato di aver lasciato su Internet alcune tracce esistenziali del proprio pargoletto. 34 mommy su 100 avrebbero addirittura pubblicato online l'ecografia che ritrae il nascituro. Ecco i dettagli dei dati raccolti:
  • Stati Uniti 92%;
  • Canada 84%;
  • Regno Unito 81%;
  • Francia 74%;
  • Italia 68%;
  • Germania 71%;
  • Spagna 71%;
  • Australia 84%;
  • Nuova Zelanda 91%;
  • Giappone 43%;
Madri che dichiarano di aver caricato online le foto dei loro bambini ancor prima che nascano:
  • Stati Uniti 33%;
  • Canada 37% ;
  • Regno Unito 37%;
  • Francia 26%;
  • Italia 26%;
  • Germania 30%;
  • Spagna 24%;
  • Australia 41%;
  • Nuova Zelanda 41%;
  • Giappone 19%
Madri che dichiarano di aver caricato online le foto dei bambini immediatamente dopo la nascita:
  • Stati Uniti 34%;
  • Canada 37%;
  • Regno Unito 23%;
  • Francia 13%;
  • Italia (14%;
  • Germania) 15%;
  • Spagna (24%;
  • Australi 26%;
  • Nuova Zelanda 30%;
  • Giappone 14%
Madri che dichiarano di aver creato un indirizzo email ai propri bambini all’età di due anni:
  • Stati Uniti 6%;
  • Canada 9%;
  • Regno Unito 4%;
  • Francia 7%;
  • Italia 7%;
  • Germania 7%;
  • Spagna 12%;
  • Australia 7%;
  • Nuova Zelanda 4%;
  • Giappone 7%
Madri che dichiarano di aver creato ai loro bambini un profilo sui social network:
  • Stati Uniti 6%;
  • Canada 8%;
  • Regno Unito 4%;
  • Francia 2%;
  • Italia 5%;
  • Germania 5%;
  • Spagna 7%;
  • Australia 5%;
  • Nuova Zellanda 6%;
  • Giappone 8%.


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