sabato 9 aprile 2011

Cile: via le pubblicità nei libri di scuola





Immaginati di stare studiando sul tuo libro di scuola e vedere le pubblicità di telefonini, patatine, bibite, gioielli, etc., cosparse sulle pagine del tuo libro. È proprio quello che sta accadendo agli studenti del Cile. Il governo cileno ha deciso di vietare le pubblicità all'interno dei libri scolastici delle scuole elementari introdotte dal ministero dell'educazione cileno. Infatti, i testi contengono talvolta esempi riguardanti marchi e slogan reali di prodotti e brand nazionali e multinazionali. Secondo alcuni esperti, la presenza di tali pubblicità nei libri scolastici ha il fine di insegnare ai bambini a identificare i messaggi pubblicitari a modo che non ne siano vittime; ma il fatto che accade dall'altro lato è quello che i ragazzi iniziano ad usare gli slogan per promuovere alcuni prodotti.

 

María José Hoffman, presidente della Commissione Istruzione della Camera, ha espresso l'idea secondo la quale, la pubblicità, se trattata in età precoce, produce lealtà al futuro, e questo andrebbe decisamente regolamentato e rimosso da ogni progetto educativo: “la pubblicità per bambini è una degenerazione del sistema”. In concordanza, il senatore Cristiano Mariano Ruizo Esquide è dell'opinione che "la manipolazione dei bambini e delle loro famiglie dovrebbero essere punite". Il ministro dell'educazione Joaquìn Lavìn, ha detto che non c'è niente di male nel mostrare ai bambini elementi della realtà, ma dopo la marea di critiche subite, ha annunciato che l'uso di marchi e slogan non è autorizzato nei futuri libri. Sul sito BBC Mundo (in spagnolo) potrai trovare ulteriori informazioni.

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